Perché non un LOCK- ad hoc?

DP
3 min readNov 1, 2020

Come interpretare la stagionalità estratta dalla serie storica dei contagi in Italia?

Adottare una strategia mirata per limitare il contagio e limitare gli effetti economici. E’ fattibile ?

A partire da fine luglio 2020 l’Italia sta affrontando la fase 2 della epidemia di SARS-CoV-2 (comunemente detta Covid-19).

L’analisi della serie storica dei contagi rivela un dato molto interessante per quanto riguarda la STAGIONALITA’.

Si parla di stagionalità per isolare quella componente che a prescindere dal trend (ahimè attualmente crescente) introduce una sorta di ricorrenza fra i valori di una serie storica.

Vediamo cosa possiamo estrarre dall’analisi della stagionalità per la fase 2.

Fase 2: decomposizione della serie storica con in evidenza la componente stagionale

Il grafico relativo alla stagionalità cosa rivela ?

La prima considerazione è relativa al picco dei contagi di una settimana di osservazione:

Ogni Domenica il numero dei contagi raggiunge il valore massimo

La seconda considerazione è relativa al minimo dei contagi di una settimana di osservazione:

Ogni Martedì e Mercoledì si registra un flesso nel numero dei contagi

Possono esserci due possibili cause nascoste dietro a questa rivelazione.

  1. la modalità di registrazione dei nuovi casi avviene principalmente in settimana ma soprattutto a partire da mercoledì in avanti. Un ipotesi però debole considerando che la statica è relativa all’intero territorio italiano.
  2. Il numero maggiore dei casi si registra a partire da mercoledì (e.g. 25 Ottobre) in quanto il momento di propagazione del virus avviene durante il week end e quindi fra venerdì — sabato — domenica

Cosa succedeva in fase 1 ?

Se analizziamo gli stessi grafici in fase 1 cosa scopriamo ?

Fase 1: decomposizione della serie storica con in evidenza la componente stagionale

Quello che si osserva in fase 1 è un processo simile, in cui l’alternanza fra valori massimi e minimi però è più stretta e anche questa volta prevede un massimo la domenica (e.g. 26 Luglio) e un minimo il mercoledì (e.g. 29 Luglio).

In fase 1, oltre alle considerazioni precedenti, si evidenzia inoltre un ritmo più frenetico di quello che osserviamo in fase 2.

Che soluzione possiamo adottare ?

A mio avviso si potrebbe adottare la seguente soluzione

Imporre un lock down ad hoc (lock-ad hoc) concentrando la chiusura totale nel periodo compreso fra venerdì sabato e domenica

Questo lascerebbe tutte le attività perfettamente operative per 4 giornate alla settimana.

Le perdite economiche derivanti dal lock-ad hoc sarebbero dunque solo del 40% che, seppure alto, è comunque preferibile al 100%.

Durante le giornate di apertura tutte le attività e tutti gli esercizi commerciali dovrebbero poter operare a pieno regime nella osservanza di norme che limitino eventualmente il numero di clienti contemporaneamente serviti (al netto di distanziamento e copertura delle vie respiratorie).

Appendice:

Di seguito il codice Python usato per ottenere i grafici sovrastanti usando plotly come libreria grafica.

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